Un viaggio chiamato Psicoterapia Online

E’ un pomeriggio di fine Giugno quando ricevo la telefonata di Claudia.

Le hanno parlato bene di me e ha deciso di provarci.

Mi riferisce che nell’ultimo periodo si sente spesso in ansia: teme per la sua salute e per quella delle persone a lei care, nella sua mente compaiono continuamente scenari catastrofici. Chiama in continuazione per sapere se è tutto ok, si sente distratta e affaticata da tutti questi pensieri e le persone intorno a lei continuano a ripeterle che sta esagerando…ma non riesce a tranquillizzarsi e a smetterla, anzi, si sente non capita e spesso arriva anche ad avere discussioni con familiari e partner per questo motivo.

Dà la colpa al lockdown appena concluso e a una serie di difficoltà familiari intervenute.

Fissiamo un appuntamento in sede e avviamo un percorso, con un incontro a settimana.

Acquisisce in fretta fiducia e motivazione verso il trattamento, ma principalmente verso le sue capacità di gestire il suo stato emotivo: comprende che la sua ansia non dipende esclusivamente dalle situazioni esterne, ma soprattutto dai suoi pensieri e dal suo approccio ad essi.

Non si sente più impotente, perchè individuiamo una serie di strategie, che utilizza efficacemente.

Procediamo tra gli obiettivi terapeutici individuati: acquisita una buona gestione dei sintomi ansiosi nel breve termine, ci avviamo verso ciò che Claudia desiderava ottenere dal suo percorso di sostegno psicologico nel medio e lungo termine. 

Arriva, però, una novità: a fine Settembre Claudia deve ritornare nella città in cui segue gli studi universitari.

Questo avrebbe potuto significare interrompere il trattamento…ma le propongo di continuare con la psicoterapia online.

Negli ultimi mesi la psicologia online e la consulenza psicologica online ha veramente rappresentato uno strumento di grande utilità per rispondere ai bisogni dei pazienti del Centro Nova Mentis. 

Osservo la reazione di Claudia: mi sembra accolga la proposta come una nuova sfida per misurarsi e già questo mi appare come un grande traguardo terapeutico, avendo approfondito quanto le sue paure l’abbiano bloccata nell’affrontare le situazioni nuove in precedenza.

Tra le alternative, Claudia sceglie Skype e si parte. 

Semplici passaggi tecnici: condivisione profilo, la connessione regge, cuffiette e via!

La vedo serena e collaborativa come sempre; rendiamo le tecniche fattibili a distanza, modificandone solo in alcuni casi modalità, ma non alterandone assolutamente finalità ed efficacia.

Procediamo nel cambiamento, come in un viaggio con fermate settimanali, in cui facciamo salire a bordo passeggeri come strategie comunicative, consapevolezza, accettazione e autostima…ogni collegamento arricchisce la relazione e lascia un obiettivo, da sperimentare e raggiungere in settimana, per poi condividerne insieme risultati e riflessioni nell’incontro successivo.

Esattamente come in un trattamento terapeutico in presenza!

Oggi Claudia scrive questo:

“Il mio percorso di psicoterapia è iniziato qualche mese fa, in presenza, ma a settembre, per la necessità di tornare nella città in cui studio, è necessariamente dovuto diventare un percorso online. Non ho mai avuto il dubbio che non funzionasse, perché nei mesi primaverili ho dovuto portare avanti molte interazioni online per lavorare con i miei compagni a diversi progetti universitari: quasi ogni giorno era necessario interagire online per diverse ore. Sapevo già che questo metodo ha i suoi pro e contro ma siamo sempre riusciti a comunicare perfettamente. Era quello che mi aspettavo anche dalla terapia; le cose che mi chiedevo erano più che altro rivolte alle mie sensazioni: non sapevo come mi sarei sentita durante le sessioni, se sarei riuscita ad esprimermi allo stesso modo. Quello che ho notato, in realtà, è stato che ero più rilassata e disinvolta; non ero a disagio a mostrare il mio ambiente, anzi, alcuni giorni l’appuntamento con la mia psicologa mi spingeva a fare ordine in camera, nonostante in webcam si veda ben poco di quello che mi circonda. 

In generale penso che sia un’alternativa più che valida alla terapia di persona piuttosto che mettere in pausa del tutto gli incontri, quando, in periodi come questo o in caso di difficoltà individuali, è difficile da portare avanti; anche per chi non è familiare con queste modalità di comunicazione, è facile imparare ad usare Skype, se si hanno i mezzi fisici ovviamente, computer o smartphone che sia.” 

La distanza non sarà mai un limite, se abbiamo la reale intenzione di superarlo! E Claudia lo ha fatto, scegliendo di prendersi cura di sé, attraverso la terapia online.

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