Mi piego ma non mi spezzo: il ruolo della resilienza nell’affrontare gli eventi stressanti 

il ruolo della resilienza

La calma della quotidianità a volte può essere bruscamente interrotta da eventi inaspettati che mettono a dura prova l’individuo che si trova ad affrontarli, il quale è chiamato a rispondervi in maniera efficace per non soccombere ad essi. Ecco che entra in scena la resilienza, definita come la capacità di far fronte a situazioni avverse, adattarsi ai cambiamenti e mantenere un funzionamento emotivo, sociale e cognitivo efficace. Essa è influenzata da fattori interni, come ad esempio specifici tratti di personalità ed altri esterni, come ad esempio il contesto e il supporto sociale.

I soggetti resilienti presentano delle caratteristiche peculiari:

– hanno una buona regolazione emotiva, intesa come la capacità di gestire emozioni intense senza essere sopraffatti:

– sono caratterizzati da flessibilità cognitiva, mostrandosi in grado di adattarsi a nuove informazioni e ridefinire il problema in modo positivo, senza farsi sovrastare dagli elementi negativi che lo definiscono;

– mostrano una buona autoefficacia, essendo in grado di credere nella propria capacità di impattare positivamente sugli eventi;

– hanno uno spiccato ottimismo realistico e sanno vedere opportunità anche nelle difficoltà, senza negare la realtà dei problemi.

Studi neuroscientifici evidenziano inoltre che la resilienza è associata alla neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificarsi in risposta a esperienze. Strutture come la corteccia prefrontale e l’amigdala giocano un ruolo centrale nella regolazione dello stress e delle emozioni e studi di neuroimaging mostrano un’elevata attività di queste aree in risposta a eventi percepiti come stressanti.

Sebbene potenzialmente dannosi, gli eventi stressanti attivano una serie di risorse psicologiche e sociali che possono favorire la resilienza:

  • Risorse Interiori:
  • Resilienza Intrapersonale: include la capacità di introspezione, autoconsapevolezza e gestione delle emozioni. Ad esempio, una persona può sviluppare un senso di significato rielaborando un evento traumatico, che viene riscritto cogliendo gli elementi “positivi” ad esso connessi;
  • Coping Positivo: Strategie di fronteggiamento come la ricerca di soluzioni pratiche, l’accettazione e la rivalutazione positiva dell’esperienza.
  • Supporto Sociale:

Il supporto da parte di familiari, amici o comunità è un fattore determinante per la resilienza. Le relazioni affettive fungono da cuscinetto contro lo stress, fornendo conforto emotivo, consigli pratici e modelli di comportamento positivi.

  • Valori e Spiritualità:

La connessione con valori personali o la pratica spirituale aiuta molte persone a trovare forza e significato durante periodi difficili. Studi dimostrano che la spiritualità può aumentare l’autoefficacia e promuovere il benessere psicologico.

È possibile promuovere la resilienza tramite interventi e strategie specifiche:

  • Interventi Psicologici
  • Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): attraverso l’identificazione dei pensieri disfunzionali e la promozione di altri più funzionali, aiuta a sviluppare strategie di coping più efficaci.
  • Mindfulness: ponendo attenzione al qui e ora, favorisce la consapevolezza del momento presente e riduce il rimuginio legato allo stress.
  • Terapia Narrativa: consente di rielaborare eventi traumatici creando una “storia” coerente e con nuovi significati più funzionali.
  • Costruire Risorse Personali
  • Allenare l’ottimismo: praticare la gratitudine e focalizzarsi sugli aspetti positivi della vita.
  • Incrementare l’autostima: porsi e raggiungere piccoli obiettivi incrementa il senso di efficacia personale.
  • Apprendere la regolazione emotiva: tecniche di respirazione e rilassamento aiutano a mantenere la calma in situazioni difficili.

3. Promuovere Relazioni di Qualità

  • Coltivare relazioni autentiche e di sostegno reciproco.
  • Partecipare a gruppi o comunità con interessi comuni per sentirsi parte di qualcosa di più grande.

La resilienza non è pertanto una qualità innata, ma una competenza che può essere coltivata e rafforzata attraverso esperienze, supporto sociale e interventi psicologici mirati. Piuttosto che rappresentare un ritorno alla “vecchia normalità”, essa consente agli individui di sviluppare nuove prospettive e risorse interiori, in un’ottica di adattamento alle nuove condizioni, con una prospettiva in continuo divenire.

Promuovere la resilienza non significa eliminare le difficoltà, ma fornire strumenti per affrontarle con maggiore efficacia e per trasformare le avversità in opportunità di crescita personale.

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