Il vaginismo si può considerare come una risposta condizionata, derivante dall’associazione tra attività sessuale e paura. E’ un problema grave per molte donne, che causa non solo dolore fisico ma anche psicologico. Il vaginismo viene definito come “un disturbo sessuale caratterizzato da paura e angoscia della penetrazione, associate a variabile fobia del rapporto e a una contrazione muscolare riflessa, e quindi involontaria, dei muscoli che circondano la vagina”. Da questa definizione si evince chiaramente come nella genesi del disturbo generalmente non vengano considerate cause fisiche, e come siano ritenute preminenti le cause psicologiche: il dolore generalmente deriva dalla tentata penetrazione dell’orifizio vaginale che però risulta serrato. Sarebbe così la paura della penetrazione stessa a causare il vaginismo.
Il vaginismo è un disturbo sessuale che complessivamente interessa l’1-2% delle donne in età postpuberale, anche se non sono disponibili dati epidemiologici precisi, ma ci si rifà ai dati relativi alle casistiche cliniche. Il Vaginismo si caratterizza per una contrazione del muscolo detto “elevatore dell’ano” (o pubococcigeo). L’attività di tale muscolo è sotto il controllo sia volontario che involontario, ma sono poche le donne che ne sono consapevoli. Questa sua caratteristica permette alla donna di contrarlo e rilasciarlo in vari momenti della giornata (come ad esempio durante la minzione), ed anche durante il coito: la donna può, infatti, rilassarlo per permette la penetrazione, o contrarlo ritmicamente durante la stessa per aumentare il piacere suo e del partner. Nelle vaginismiche ciò non avviene: il muscolo pubococcigeo è iperattivo, contratto eccessivamente e non risulta controllabile tramite la volontà individuale. È proprio per questo motivo che i soggetti in esame dichiarano di avere un vero e proprio “muro” a livello dell’introito vaginale, il quale non rende possibile la penetrazione.
Alla base di questa iperattività muscolare e alla paura della penetrazione, si ritrovano cause differenti, che vanno dalla sfera biologica a quella psicologica e relazionale. Dati statistici affermano che ben nel 90% dei casi il vaginismo è riconducibile a fattori psicologici, come l’ansia, e che solo nel restante 10% si possano riscontrare cause biologiche. Altri fattori che indicano come il vaginismo sia causato da fattori psicologici possiamo ritrovarli in letteratura; moltissimi, infatti, sono i casi di donne che, cresciute in ambienti e famiglie molto religiose, hanno ricevuto un’educazione rigida e ricchissima di tabù, soprattutto in ambito sessuale. Ciò, legato anche a una sopravvalutazione della verginità, può favorire l’insorgenza del Vaginismo; molte donne vaginismiche, infatti, hanno raccontato di provare grande timore nei confronti di tappe proprie della vita di ogni donna: deflorazione, gravidanza e parto suscitavano in loro paura, sfociando nella psicopatologia. Spesso tale paura si è visto essere collegata non a esperienze dirette, personali, ma a racconti di terze persone: racconti di amiche o della madre stessa riguardo il primo rapporto, il dolore vissuto e la perdita di sangue seguita, possono condizionare l’individuo che non ha avuto ancora modo di vivere la propria sessualità, portandolo a sviluppare fobie e paure.
Non bisogna, infine, dimenticare la coppia: spesso, infatti, la “causa” del disturbo sessuale risiede proprio nelle dinamiche che si vengono a creare all’interno della coppia stessa. I conflitti irrisolti, ad esempio, rappresentano un elemento di rischio e predisponente il disturbo sessuale: questi, infatti, possono portare a un graduale rifiuto del partner, che aggravandosi sempre più, può portare alla totale negazione della sessualità nella coppia. Oltre questi conflitti, causati a volte anche da mancanza di dialogo, confronto e complicità, la letteratura fornisce interessanti dati i quali mostrano come il denunciato Vaginismo di lei, mascheri una disfunzione di lui. “Spesso la coppia condivide una simmetrica paura rispetto alla penetrazione: lei ha paura di essere penetrata e lui ha paura inconsciamente di penetrare.” Si stima inoltre, che ben il 32% delle donne vaginismiche abbia un partner affetto da disfunzioni sessuali: disturbi del desiderio, disturbi dell’erezione, eiaculazione precoce, sono quelli che più spesso si riscontrano in queste coppie.