ADHD – Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività e Impulsività in età adulta

Il disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività e Impulsività, noto anche come ADHD, dall’acronimo inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder, è tra le più frequenti patologie psichiatriche che si riscontrano in età evolutiva. Solitamente viene identificato per la prima volta quando i bambini sono in età scolare, ma oggi può essere diagnosticato ad ogni età. Per molto tempo si è ritenuto che il disturbo potesse manifestarsi esclusivamente nell’infanzia, gli studi dimostrano che può permanere anche in adolescenza e in età adulta.

Tra gli adulti può essere presente ancora come disturbo o possono persistere solo alcuni tratti. Ad esempio, i sintomi di disattenzione persistono più frequentemente rispetto ai sintomi di iperattività e impulsività.

Sulla base dei criteri del manuale diagnostico e statistico dei Disturbi mentali (DSM-5, APA, 2013) si possono identificare tre manifestazioni del disturbo: ADHD con disattenzione predominante, ADHD con iperattività/impulsività predominanti e ADHD combinato. L’ADHD può prevedere quindi tre forme distinte che spesso hanno manifestazioni cliniche anche diverse tra loro.

Gli adulti in cui predomina la componente di iperattività/impulsività possono avere difficoltà nel rispettare le regole, attendere il proprio turno di conversazione, comprendere e tenere conto delle necessità emotive altrui.

Le persone in cui è presente la componente di disattenzione possono risultare passive e ritirate e questa caratteristica può essere erroneamente interpretata come eccessiva riservatezza, disinteresse, apatia.

Da cosa è caratterizzato il quadro clinico?

Presentiamo di seguito alcune delle manifestazioni cliniche che caratterizzano l’ADHD in età adulta.

  • Iperattività e lentezza: nell’adulto non sempre si manifesta iperattività motoria e verbale ma il più delle volte si riscontrano sensazioni interiori di irrequietezza o agitazione. Si possono verificare ad esempio, difficoltà a stare fermi quando si aspetta il proprio turno o a cogliere i dettagli delle situazioni. L’iperattività si può manifestare anche con un’eccessiva verbosità e/o un eloquio irrefrenabile. L’iperattività esplicita nell’infanzia diventa una sorta di iperattivazione “mentale”. Al polo estremo, si riscontra la lentezza che si rende evidente attraverso un basso livello di attività e/o un rallentamento, spesso percepita dagli altri come eccessiva riservatezza o apatia.
  • Disattenzione o iperfocus: gli indicatori di disattenzione possono essere molti, spesso si osserva la tendenza a procrastinare, lentezza, disorganizzazione, mancanza di puntualità e ordine. Le persone appaiono “sulle nuvole” o vengono descritti come “sognatori ad occhi aperti”. All’estremo opposto della disattenzione troviamo l’iperfocus cioè la tendenza a concentrarsi intensamente su attività che catturano l’interesse della persona e forniscono una gratificazione immediata.
  • Impulsività: comprende l’incapacità di attendere, il disinteresse per le conseguenze negative delle azioni e la distraibilità. L’impulsività ha ricadute negative in molti ambiti: con i familiari, gli amici, i colleghi e il datore di lavoro. Gli acquisti impulsivi possono causare problemi economici e le abbuffate alimentari o alcoliche possono ripercuotersi sulla salute.
  • Disregolazione emotiva: le principali manifestazioni riguardano irritabilità, scarse capacità di gestione della rabbia, scarsa tolleranza alla frustrazione, impulsività nell’espressione delle emozioni e labilità del tono dell’umore.
  • Mind wandering: indica la tendenza a vagare con la mente e si esplica nello spostamento dell’attenzione da un flusso di pensieri generato da input esterni a contenuti mentali generati dall’individuo. È un’attitudine normale della mente umana ma nell’ADHD è associata a mancanza di consapevolezza.
  • Autoregolazione del comportamento: possono presentarsi difficoltà nell’autogestione di alcuni aspetti delle attività quotidiane, come la pianificazione, l’avvio e il completamento di compiti, il mantenimento dello sforzo cognitivo, le capacità di automonitoraggio e di inibizione.

Cosa puoi fare se ti riconosci in questa descrizione?

Se pensi che queste caratteristiche possano rispecchiarti o se avverti difficoltà nella quotidianità che possono avere a che fare con problemi di attenzione e/o di iperattività/impulsività rivolgiti ad un professionista della salute mentale.

Guarda anche la TeraPills Video

BIBLIOGRAFIA
ADHD in Adulthood: Criteriorns and Definitions di Lang M., Scarpellini F., Zanchi M., Cavedoni S., in DIS Giornale italiano di ricerca clinica e applicativa. N. 2 Volume 2 2020, Erickson.
https://www.aacap.org/
https://www.apa.org/

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