Nelle relazioni con l’altro spesso nascono conflitti dovuti, ad esempio, a opinioni diverse o punti di vista apparentemente opposti e incompatibili sull’oggetto di una discussione. La conseguenza è quella di portare avanti una comunicazione inefficace che si pone l’obiettivo di far prevalere l’uno o l’altro punto di vista.
Una comunicazione in tal senso più efficace è quella assertiva. Essa ci permette di ascoltare l’altra persona e di comprendere le sue idee, consentendo allo stesso tempo di esprimere la nostra opinione nel rispetto dei nostri bisogni e cercando di rispettare le esigenze altrui. Attraverso la comunicazione assertiva aumentano le possibilità di arrivare ad un accordo che possa beneficiare entrambe le parti senza ricorrere all’aggressività o alla prevaricazione di uno o dell’altro punto di vista.
Cos’è l’assertività?
L’assertività è quella competenza relazionale che permette di riconoscere le proprie emozioni e bisogni e di comunicarli in modo efficace agli altri, mantenendo una relazione positiva con loro. Essa è definita anche come la legittima espressione dei propri diritti, interessi, sentimenti e convinzioni senza violare o negare i diritti altrui.
Essere assertivi significa anche essere convinti delle proprie opinioni senza esitazioni nell’esprimerle e implica anche un’apertura all’ascolto e all’accettazione di critiche costruttive da parte della persona con la quale si entra in relazione.
Il continuum passività – assertività – aggressività
L’assertività fa parte di un continuum comportamentale i cui estremi sono da una parte il comportamento passivo, caratterizzato dalla rinuncia all’espressione di pensieri ed emozioni e dalla sottomissione al volere dell’altro e dall’altra il comportamento aggressivo, caratterizzato dall’espressione dei propri pensieri ed emozioni tenendo in considerazione esclusivamente il proprio punto di vista, dalla lotta per il potere e da un attacco più o meno diretto nei confronti dell’interlocutore.
Chi adotta uno stile passivo subisce gli altri, ha difficoltà nel fare o rifiutare richieste, nel fare o accettare complimenti e nel comunicare i propri sentimenti, ha bisogno dell’approvazione altrui, dipende dal giudizio dell’altro, ha spesso paura di sbagliare, prova disagio quando sono presenti persone estranee, ha difficoltà nel prendere decisioni e dopo una discussione con l’altro sperimenta profondi sensi di colpa e tende a giudicare gli altri migliori di lui.
Chi adotta uno stile aggressivo modifica difficilmente le sue opinioni, non contempla la possibilità di sbagliare, vuole che gli altri si comportino secondo le sue aspettative, decide per gli altri disinteressandosi del loro parere, non si mostra pentito né si scusa di fronte a comportamenti errati, non ascolta gli altri mentre parlano, interrompe frequentemente l’interlocutore, giudica negativamente e critica gli altri, utilizza strategie colpevolizzanti e invalidanti verso l’altro e tende ad ipervalutarsi.
Chi ricorre ad uno stile assertivo, invece, accetta il punto di vista altrui, non tende a esprimere giudizi o a invalidare e colpevolizzare gli altri, ascolta l’altro ma decide in modo autonomo, è pronto a modificare la propria opinione, non consente che l’altro lo manipoli, non pretende che l’altro si comporti secondo le sue aspettative, è in grado di comunicare le proprie emozioni, si valuta in modo adeguato e realistico.
Perché è utile essere assertivi?
Siamo quotidianamente inseriti in una rete di relazioni sociali in cui è necessario mediare tra le proprie ed altrui esigenze, pertanto una comunicazione assertiva consente, tra diverse altre cose, di gestire efficacemente il rapporto con i colleghi di lavoro, rapportarsi adeguatamente con persone autorevoli, affrontare con serenità le critiche che si ricevono, saper fare ed accettare complimenti e richieste o ancora esprimere i propri sentimenti alle persone cui siamo affettivamente legati.
Cos’è il training assertivo?
Il training assertivo è un percorso in cui lo psicologo sostiene la persona nella costruzione e nel miglioramento della propria capacità assertiva, “addestrandola” a riconoscere ed esprimere le proprie idee, emozioni ed esigenze in modo autentico, costruttivo, diretto e non aggressivo.
Il training assertivo può essere praticato in diversi ambiti e con diversi obiettivi:
- generale, per individui che possiedono normali abilità relazionali, ma desiderano migliorare il proprio stile di comportamento;
- lavorativo, per migliorare i rapporti professionali;
- clinico, per migliorare determinate difficoltà nelle relazioni interpersonali, rivolto in particolare a soggetti che provano ansia nelle situazioni sociali ed evitano di esprimere i propri desideri, bisogni, sentimenti ed opinioni o con la tendenza a prevaricare gli altri e a dominare nei rapporti.
Perché prendere parte ad un training assertivo?
Il training assertivo consente di:
- sviluppare l’abilità di riconoscere le proprie emozioni e utilizzarle in maniera efficace nella relazione con l’altro;
- accrescere la capacità di esprimere emozioni e sentimenti utilizzando sia la comunicazione verbale che quella non verbale;
- raggiungere la consapevolezza dei diritti della persona, a partire dal principio di reciprocità e dalla distinzione tra comportamenti assertivi, passivi e aggressivi, che garantisce il rispetto di sé e degli altri;
- rafforzare la stima di sé, la capacità di apprezzare sé stessi e gli altri e la disponibilità a valorizzare gli aspetti positivi dell’esperienza.
- sviluppare la capacità di autorealizzarsi, ovvero di riuscire a decidere sui propri progetti e desideri.
Come sviluppare una comunicazione assertiva?
- Formula frasi in prima persona (“Io penso”, “Io credo”, “Vorrei”, “Mi piacerebbe”);
- Utilizza frasi che esprimano incoraggiamento, supporto e apertura verso l’altro (“Cosa ne pensi?”);
- Cerca di capire autenticamente l’altro, senza interpretare ciò che dice, fare supposizioni o deduzioni;
- Se ti capita di esprimere una critica, riferisciti a comportamenti concreti, senza generalizzare;
- Se hai sbagliato ammetti l’errore e mostrati disponibile al chiarimento con l’altro o alla modifica di atteggiamenti e comportamenti poco utili o disfunzionali;
- Davanti ad atteggiamenti, comportamenti o parole che non condividi, evita di rispondere in maniera aggressiva per non rinforzare lo stile aggressivo dell’interlocutore;
- Dopo una critica chiedi di chiarirne il contenuto attraverso domande che dimostrino la tua volontà di comprendere realmente;
- Cerca di evitare di criticare direttamente la persona, piuttosto metti in discussione un determinato comportamento, spiegando gli effetti negativi che ha su di te e sulla relazione “quando fai così mi rattristo”;
- Afferma con convinzione il tuo punto di vista, portandolo avanti con determinazione, adottando, se necessario, la tecnica del disco rotto, che consiste nel ripetere con calma il proprio punto di vista, utilizzando sempre le stesse parole, senza fornire spiegazioni aggiuntive.