Il ruolo delle emozioni in gravidanza

La gravidanza è una rivoluzione fisica, psicologica ed emozionale; è complessa e ricca di sfaccettature, così come sono molteplici e spesso contrapposte le emozioni vissute dalle future mamme, le quali si preparano ad accogliere un nuovo piccolo essere che avrà bisogni primari ben precisi e che fin dai primi istanti di vita richiederà cure, amore e tanto tempo da dedicargli. 

La maggior parte delle donne in attesa provano emozioni positive quali la gioia, l’entusiasmo, la sorpresa, altre invece sperimentano emozioni completamente opposte come la tristezza, la rabbia, l’ansia, il rifiuto fino a sperimentare vissuti depressivi ancor prima che nasca il bambino.

La gioia per la dolce attesa viene spesso sopraffatta da emozioni negative quali l’ansia verso qualcosa che è sconosciuto, la paura di non farcela e di non essere all’altezza di ricoprire il ruolo di madre; reazioni che non sempre vengono espresse in modo esplicito dalla futura mamma per evitare di sentirsi inadeguata rispetto alle proprie aspettative iniziali e di essere considerata inadatta ad essere una brava madre rispetto ai canoni e agli stereotipi della società. 

La gravidanza, così come anche la maternità, implica sia una rielaborazione del proprio ruolo nella società, nella coppia e nella famiglia, sia una mutazione dell’identità personale. Tali momenti di crisi evolutiva provocano un’instabilità della psiche ed è pertanto molto importante riconoscere e accogliere tutte le emozioni e gli stati d’animo, sia che essi siano positivi sia che siano negativi, per evitare che ansia, paura, tristezza si trasformino in disturbi psicopatologici più gravi, quale per esempio la depressione pre o post-partum.

L’attesa di un figlio sconvolge lo stile di vita della futura mamma e rende necessario il riassetto delle diverse aree della sua vita dal punto di vista corporeo, lavorativo, relazionale ecc.; ciò potrebbe farla sentire sopraffatta da tutti questi cambiamenti fino al punto di provocarle un abbassamento del tono dell’umore, un aumento dei livelli di stress percepito e la comparsa di sintomi ansiosi.

L’attuale panorama sanitario e scientifico sta mirando a organizzare una buona rete di supporto che preveda l’intervento di figure specialistiche a sostegno delle future mamme; è molto importante infatti che durante la gestazione ci si preoccupi non solo di eseguire esami ecografici, analisi cliniche e visite mediche per verificarne il buon andamento, ma di creare una buona relazione tra madre-padre-bambino dal punto di vista affettivo. Fin dai primi momenti dopo il concepimento si sviluppa un’intensa connessione fisiologica e psicologica tra la madre e il suo bambino; ciò implica che una mamma che proverà benessere, serenità e gioia trasmetterà al nascituro tali sensazioni positive; tuttavia, qualora la madre viva stati di stress, ansia, paura, preoccupazione il bebè, pur se ancora in grembo, sarà investito da tali emozioni e questo non sarà vantaggioso per nessuno dei due.

Il tema relativo all’importanza del legame tra la mamma e il suo bambino durante la gravidanza e all’influenza reciproca che l’uno ha sull’altro è ormai molto noto e dibattuto, tanto che numerosi studi hanno approfondito il ruolo delle emozioni tra la diade madre-figlio. Secondo una ricerca condotta nel 2009, pubblicata su “Bioscience Hypotheses”, l’imprinting che avviene nei nove mesi di gravidanza influisce sullo sviluppo psicofisico dell’infante. E’ evidente che tutte le emozioni vissute dalle mamme influiscono sul feto e sul suo stato di salute si parla, infatti, di gestazione fisica e psichica.

Gli studi delle emozioni in utero hanno riscontrato che i bambini ancor prima di nascere provano emozioni come affetto, rabbia, paura e che gli stessi reagiscano tanto al dolore quanto, molto probabilmente, anche al rumore. Il feto non è un essere passivo, bensì interagisce con l’ambiente e risponde agli stimoli, tanto che è capace di turbarsi in situazioni di minaccia e pericolo e al contrario è in grado di rasserenarsi quando la madre è tranquilla e rilassata. Inoltre è stata più volte avanzata l’ipotesi che ci sia una continuità tra la vita in grembo e la vita postnatale rispetto allo sviluppo della personalità del bambino. 

La cura, l’ascolto e la tutela del benessere psicofisico della futura mamma sono diventati una condizione imprescindibile per garantire lo sviluppo sano e armonico del neonato; è necessario far nascere il proprio figlio in un clima pervaso da amore e serenità, così come è fondamentale che entrambi i genitori siano attenti alla sua formazione per potergli trasmettere così, fin da subito, solide basi per una vita sana e armoniosa, contribuendo in questo modo allo sviluppo nel tempo delle sue potenzialità innate, sia fisiche che psichiche.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAGRAFIA

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