L’autismo o disturbo dello spettro autistico (ASD, Autism Spectrum Disorders) è una neurodiversità che comporta caratteristiche che influenzano il modo in cui l’individuo si relaziona con ambiente e le persone. Comprende una grande variabilità di sintomi e di abilità.
Nell’attuale metodo diagnostico del disturbo dello spettro autistico, vengono identificati tre livelli di autismo a seconda della gravità del disturbo e del conseguente livello di supporto di cui la persona necessita:
- ASD livello 1: forma di autismo ad alto funzionamento, che presenta difficoltà nell’affrontare situazioni sociali e cambiamenti, rigidità e tendenza alla routine; necessita di supporto leggero.
- ASD livello 2: forma di autismo in cui oltre alle difficoltà sociali vi sono compromissioni nei comportamenti e negli interessi limitati e ripetitivi; richiedono un sostegno quotidiano nell’affrontare la vita.
- ASD livello 3: forma di autismo grave detta a basso funzionamento, sono presenti gravi difficoltà nella comunicazione sociale, comportamenti ristretti e ripetitivi (stereotipie), interessi focalizzati e totalizzanti, ipersensibilità o iposensibilità agli stimoli sensoriali e necessitano di supporto costante nelle attività quotidiane per garantire sicurezza e benessere.
I disturbi dello spettro autistico sono estremamente variabili e complessi, tuttavia le difficoltà nell’area sociale rappresentano una limitazione centrale per tutto il corso della vita (APA, 2014). La mancata acquisizione spontanea delle abilità sociali, infatti, assieme ai comportamenti ripetitivi e alla scarsa flessibilità di pensiero, costituirebbe la prima causa di un ridotto sviluppo di interazioni sociali e di una limitata partecipazione nelle attività quotidiane e di vita sociale.
Le persone autistiche hanno una serie di caratteristiche che di per sé non sono problematiche, ma lo diventano nella difficoltà di flessibilizzarsi al contesto sociale e all’ambiente in cui ci si trova. Ad esempio le persone autistiche sono tenaci, sincere, autentiche, spontanee; queste caratteristiche diventano difficoltà quando non vengono modulate rispetto alle richieste o alle convenzioni del mondo esterno; ciò può generare disabilità nella persona autistica.
Le abilità sociali nell’autismo non sono apprese implicitamente come nei soggetti normotipici per cui diventa importante insegnare alle persone autistiche a conoscere, riconoscere, modulare e potenziare le abilità sociali per aumentare l’autonomia e migliorare la qualità della vita.
Le abilità sociali
Le abilità sociali sono l’insieme di comportamenti interpersonali regolati e/o sanciti socialmente e comprendono anche la capacità di esprimere sentimenti sia positivi che negativi nel contesto interpersonale (Bellak e Mueser, 1997).
Le abilità sociali sono composte dalle seguenti componenti:
- Abilità espressive: ovvero gli aspetti verbali, paraverbali e non verbali della comunicazione come il linguaggio, il volume, il timbro, il ritmo, il contatto oculare, la mimica, la postura, la prossemica; ecc.…;
- Abilità recettive o di percezione sociale: ossia la capacità di percepire ed interpretare i segnali rilevanti provenienti dall’altro attraverso le capacità di attenzione, ascolto, richiesta di chiarimenti, timing, rinforzi sociali, riconoscimento delle emozioni;
- Abilità eterosociali: ossia le abilità di ordine, pulizia, cortesia e sessualità
- Abilità di vita autonoma: che comprendono le autonomie domestiche, negli spostamenti, nella formazione professionale e lavorativa.
L’intervento sulle abilità sociali nell’autismo
Si può intervenire sulle abilità sociali tramite il training di gruppo o Social Skills Training (SST).
Il SST è un intervento psicosociale strutturato su base cognitivo-comportamentale, basato sulla teoria dell’apprendimento (Bandura, 1969) che permette di insegnare le abilità sociali scomponendole in più livelli; è caratterizzato da costanza e coerenza degli schemi proposti e si avvale di tecniche di conduzione del gruppo, schemi, strategie visive e role-play.
Nel training, le abilità sociali sono apprese attraverso i meccanismi di modeling, rinforzo, shaping, coaching, prompting, automatizzazione e generalizzazione e sono potenziati dalla modalità gruppale in quanto il gruppo favorisce il confronto, l’espressione e la modulazione delle proprie caratteristiche attraverso l’apprendimento per modeling, peer education e il learning by doing.
Permettere ai ragazzi autistici in età adolescenziale di apprendere e potenziare le proprie abilità sociali migliora la quantità e la qualità delle loro interazioni sociali al fine del raggiungimento del massimo grado di autonomia possibile e del miglioramento della qualità della vita.
BIBLIOGRAFIA
– APA. (2014). DSM-5: Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali, Milano, Raffaello cortina Editore.
-Bandura, A. (1969). Social learning theory of identificatory Processes. In D.A. Goslin (ed.) Handbook of socialization theory and research (pp.213-262). Chicago, IL: Rand McNally & Company.
– Bellack, A.S., Mueser, K.T., Gingerich, S. Agresta, J. (1997) Social Skills Training for Schizophrenia: A step by step guide, New York: Guilford Press (trad. it. Social Skills training per il trattamento della schizofrenia: guida pratica, Centro Scientifico Editore, Torino, 2003).
– Castaldo, R., Bari, S., Tocchi, G., Keller, R. (2021) Manuale di social Skills Training. Nell’intervento con persone con autismo in adolescenza ed età adulta. Milano, Edra.
Erica Montinari